Borgo Rossini stories

Il quartiere si racconta attraverso le voci delle persone

Fermare i ricordi in una foto

di Giuseppe Lo Baido

Ho scoperto il borgo per necessità in quanto ci passavo tutti i giorni, abito a Settimo Torinese e portavo i miei figli dai nonni che abitano dopo il ponte. Ci passavo sempre ma non mi ero mai soffermato a guardarlo, a viverlo. 

Ho voluto fermamente trovare un locale qui per aprire un negozio di fotografia, ho voluto iniziare a svuotare il cassetto dei sogni, piano piano, in un posto che sì, mi permetteva di gestire la vita dei miei figli più comodamente contando sull’appoggio dei nonni vicini, ma mi permetteva di vivere l’intera giornata lavorativa in una piccolo paesino. Perché è così che l’ho sempre considerato, un piccolo paesino che vive di vita propria, di una sua energia e di una sua popolazione che negli ultimi anni si è radicalmente trasformata.

Stampo i ricordi di questo borgo da 8 anni, ho fermato i momenti più belli e purtroppo anche i più brutti di tantissime famiglie, in una stampa, in un oggetto da toccare con mano, perché l’era digitale ci sta lentamente e progressivamente cancellando i ricordi, sommergendoci di foto “mordi e fuggi”, facendoci perdere il sapore di toccare un ricordo con mano, tenerlo stretto tra le dita e rivivere quel determinato momento.

Fare una foto a dei ragazzi per poi ritrovarmi dopo molti anni a fare la stessa foto al loro primo figlio, fidanzati e poi sposati, padri e poi nonni, gioie e dispiaceri. Dare una parola di conforto a chi veniva a stampare la foto di un caro che purtroppo non poteva più riabbracciare, i genitori, una moglie e purtroppo anche qualche figlio.

Il destino beffardo che faceva incrociare sulla soglia dell’ingresso il cliente con il cuore a pezzi che usciva, con il cliente colmo di gioia nello stampare la foto del suo bimbo appena nato, il cerchio della vita.

Il borgo è anche questo, un flusso di gente nuova portata dal campus universitario che si interseca con persone radicate nel territorio da molto tempo, questo continuo modellarsi, con le attività commerciali che cambiano, seguendo l’esigenza modaiola creatasi negli ultimi anni, che crea questo alternarsi di pomeriggi fatti di famiglie con bimbi e anziani alle panchine della piazzetta e serate sfrenate di giovani e cocktail. Due mondi apparentemente opposti che convivono in un borgo che avrà la capacità di regalare ancora tanti bei ricordi, che mi auguro finiscano tutti per essere stampati e guardati in una splendida fotografia.