Borgo Rossini stories

Il quartiere si racconta attraverso le voci delle persone

Due edicolanti per caso

di Barbara Mosca

Era una calda giornata di luglio di otto anni fa quando abbiamo deciso di tirare su la serranda dell’edicola della piazzetta di via Catania. Chiusa da un po’, era una storica edicola che aveva conosciuto tempi migliori ma che aveva bisogno di una ventata di aria fresca.
Maurizio conosce il quartiere, è nato e cresciuto a due passi da quella piazzetta, ma io, Barbara, proprio per niente: io sono di Chivasso, sono una di provincia e a Torino ci sono sempre venuta da pendolare, col treno.

Siamo stati due agenti di viaggio per quasi vent’anni, abbiamo organizzato viaggi e sogni per tanta gente e il nostro vecchio mestiere ci ha permesso di esplorare paesi e terre che altrimenti non avremmo mai potuto immaginare. Questa gran fortuna ci ha aperto la mente e il cuore e ci ha permesso di avere occhi diversi per guardare il mondo e aprirci a nuove prospettive. La crisi, però, ha lasciato a casa Maurizio e ci siamo ritrovati a dover inventare un futuro senza più certezze: che fare? Con molto coraggio siamo partiti per la Cina quasi certi di fermarci lì e aprire un ristorante a Nanjing, dove abbiamo amici che ci avrebbero spianato la strada. Abbiamo visitato locali, appartamenti, parlato con cinesi per i contratti di affitto e ormai sembrava che la nostra vita avesse preso questa direzione.

Il destino, però, ha deciso che Borgo Rossini dovesse essere la nostra casa: l’edicola nella piazzetta era in vendita e si poteva comprare.
Via l’idea della Cina, si resta a Torino a due passi da casa! Ecco perché «due edicolanti per caso», perché il caso ha voluto che si restasse qui. In questo quartiere in continua mutazione, tra queste vie dove ci si conosce un po’ tutti e le persone escono a piedi coi bambini e vanno a giocare nella piazzetta e dove i tanti giovani si mescolano con le vecchie generazioni.

Da noi vengono i bambini da soli e fanno il giro del bancone, mettiamo le cose da parte per i clienti senza aver paura che non le ritirino. Ti lasciano le chiavi delle loro case e le borse della loro spesa e abbiamo la lista degli appassionati di fumetti a cui teniamo da parte tutte le copie preferite. Tutti i mesi, così come tanti numeri di telefono che contattiamo per avvisare «è arrivato, passa a ritirare quando vuoi, ciaooo!».
Gli anziani passano tutti i giorni anche solo per due parole e qualcuno ti porta un piccolo regalo quando è Natale.
I cani dei nostri clienti hanno tutti un nome e anche noi siamo stati soprannominati con tenerezza «Edicolai Preferiti» da una nostra piccola cliente.

Insomma, come avrete capito, avere un’edicola di quartiere è come avere tra le mani un piccolo mondo popolato da una moltitudine di emozioni, storie, segreti e molte facce familiari che tutti i giorni ti accompagnano, dall’alba al tramonto.
Ed è proprio l’alba il momento in cui il quartiere è ancora più bello , le case si colorano di rosa e devi per forza fermarti un attimo a guardare il sole che nasce.

In questa dimensione un po’ ovattata e solitaria tutti i giorni, Barbara e Maurizio, i due edicolanti per caso, sono qui e sono pronti a salutarvi col solito sorriso.