Martedì 27 febbraio 2018 ore 18.30

Resto qui

Marco Balzano

Einaudi

Con l’autore Daniele Contardo
«Se per te questo posto ha un significato, se le strade e le montagne ti appartengono, non devi aver paura di restare».

Premio Campiello con L’ultimo arrivato nel 2015, Marco Balzano torna in libreria con il suo nuovo romanzo Resto qui, edito da Einaudi, una storia civile e attuale, che proviene dall’Alto Adige-Sudtirol, l’unico luogo in Europa dove fascismo e nazismo si sono susseguiti senza soluzione di continuità. Lo scrittore lo presenta per la prima volta a Torino al Ponte sulla Dora.

Abbiamo letto il romanzo in anteprima per il ciclo Invito a bozze (rassegna dedicata a portare ai lettori assaggi di romanzi prima della pubblicazione) e così lo abbiamo raccontato sulle pagine torinesi del Corriere della Sera.

Dentro queste pagine, particolarmente emozionanti, c’è la vita dei borghi Resia e Curon, nascosti dall’acqua dopo la costruzione della diga della Montecatini, dei ventisei manovali morti durante i lavori e di Erich, Trina, Maja, Michael, Barbara. Ragazzi italiani che hanno nel sangue, però, la lingua tedesca; che hanno vissuto gli anni terribili della guerra, dello sradicamento, della speranza e disillusione. È un romanzo che scava nelle profondità del lago. E scopre che i muri non respirano più, che per le strade le voci si perdono. I borghi spariscono. E solo, rimane il campanile, come una vedetta, ad aspettare qualcuno che ne raccontasse le vicende.

Nella nota finale l’autore chiarisce perché ha scritto questo libro: «Se la storia di quella terra e della diga non mi fossero parse capaci di ospitare una storia più intima e personale, attraverso cui filtrare la storia con la s maiuscola, se non mi fossero immediatamente sembrate di valore generale per parlare di incuria, di confini, di violenza del potere, dell’importanza e dell’impotenza della parola, non avrei, nonostante il fascino che questa realtà esercita su di me, trovato interesse sufficiente per studiare quelle vicende e scrivere un romanzo».

Resto qui (Einaudi). Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all’improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l’altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.

Marco Balzano è nato nel 1978 a Milano, dove vive. Ha pubblicato saggi e raccolte di poesie e, con questa casa editrice, i romanzi Pronti a tutte le partenze (2013, Premio Flaiano), L’ultimo arrivato (2014), con cui ha vinto il Premio Volponi e la LIII edizione del Premio Campiello e Il figlio del figlio (2016), pubblicato da Avagliano nel 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012.