Le vacanze estive

di Giovanna Bergallo

 

Noli è un ricordo di quando ero piccola, prima ancora di andare alle scuole elementari. Si partiva con la 500 bianca, il portabagagli carico. Estate a Noli. Ma se non ci fossero le fotografie forse poco ricorderei, a parte l’orsetto di peluche e la bambola Ombretta (regalo per il mio onomastico ad agosto). Ma poi Ombretta… che nome era?!? Stava sulla scatola o glielo diedi io? Boh!! La piccola ombra mi seguiva già…

A Noli non ho imparato a nuotare, nonostante gli sforzi di papà strillavo come un aquilotto. In compenso negli anni e nella vita ho imparato a frequentare molti abissi personali.

Ricordo i miei primi zoccoletti e i primi sandaletti dorati, quel tocco di bimba a contrastare le canottierine da maschietto che mamma mi metteva, iper protettiva. Al mare stavamo tre mesi, io e mamma, mentre papà faceva su e giù dal lavoro: tipica abitudine da torinese.

Chissà a cosa pensavo mentre giocavo sulla sabbia spesso da sola, che ero timida e anche un po’ indifferente agli altri bambini.
Chissà com’è adesso Noli che non vedo da almeno 40 anni! Perché dopo quel periodo i miei decisero che era più comodo andare in vacanza in Val di Susa, e da allora non ci sono tornata mai. Eppure ci ho pensato molte volte.

Alla fine No lì.
Sono andata invece là, svariati e molteplici là.