Donatella Di Pietrantonio
in occasione dell’uscita di «L’Arminuta» (Einaudi)

incontra amici e lettori

Giovedì 16 marzo 2017 alle ore 17.45

Storia di un abbandono, di un’adolescenza negata, di ricerca caparbia della verità. È il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta (Einaudi). Protagonista una ragazzina soprannominata l’Arminuta (la Ritornata) che a tredici anni scopre di essere stata ceduta ancora in fasce dalla suoi genitori biologici molto poveri ad una coppia sterile di parenti benestanti. Costretta a lasciare coloro che aveva creduto essere mamma e papà, deve ritornare dalla sua famiglia d’origine, ritrovandosi improvvisamente in un mondo diverso e distante dal suo.

«L’enigma dell’identità – scrive Michele Lauro su Panoramatravolge una ragazzina alle soglie dell’adolescenza, restituita alla famiglia cui non sapeva di appartenere. L’Arminuta, cioè la Ritornata, si ritrova d’improvviso orfana di genitori viventi. Due famiglie e nessuna. Figlia di una separazione».

Sin dalla prima pagina conosciamo la protagonista, che con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, che non ha mai visto prima. Inizia così il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche più care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per l’Arminuta (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli ovunque e poco cibo sul tavolo. Ma c’è Adriana, che condivide il letto con lei. E c’è Vincenzo, che la guarda come fosse già una donna. E in quello sguardo irrequieto, smaliziato, lei può forse perdersi per cominciare a ritrovarsi. L’accettazione di un doppio abbandono è possibile solo tornando alla fonte a se stessi. Donatella Di Pietrantonio affronta il tema della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva originale e con intensità espressiva.

Sono parole scabre e schiette quelle che usa l’autrice per raccontare gli strappi della vita. Una scrittura dalla grana spigolosa, ma piena di luce.

Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Ha esordito con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot 2011, Premio Tropea). Con Bella mia (Elliot 2014) ha partecipato al Premio Strega. Per Einaudi ha pubblicato L’Arminuta (2017).

 

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