Sabato 13 aprile
dalle 10.30 alle 19

Libraio per un giorno: Fabrizio Dutto

Fabrizio Dutto dell’Araba Fenice, casa editrice nata a Cuneo nel 1991, che per tutta la giornata presenterà le sue edizioni attraverso incontri con oltre venti autori: da Massimo Novelli a Michele Ruggiero, da Laura Gaetini a Patrizia Varetto, da Gianni Garrino a Maurizio Ternavasio, da Isabella Garavagno a Valeria Massa, da Maurizio Rosso a Andrea Maia, da Elena Occleppo a Gabriella Mosso e tanti altri.

Incontri di carattere conviviale, che saranno accompagnati da buon caffè e grandi vini delle Langhe offerti a tutti i presenti, prima, dopo e durante le presentazioni. Il tutto si articolerà in cinque momenti tematici: apertura alle 10.30 con «Un caffè con la storia», dove si ripercorreranno 30 anni di vita della città di Torino, dal 1946 al 1977, attraverso libri che ci raccontano alcuni fra i protagonisti della cronaca di quegli anni, per proseguire alle 12.00 con l’incontro dedicato al romanzo storico, «Sulle tracce del Mandrogno». Si prosegue alle 14.30 con «Un caffè in Provincia», con il racconto della vita fuori dalla grande città attraverso quattro romanzi ambientati fra il monregalese e le langhe; alle 17.00 «Torino falsa magra» (un ideale omaggio ad Augusto Monti, autore di riferimento della casa editrice) che lascerà la parola a quattro autrici per un viaggio narrativo nella Torino multietnica contemporanea. Alle 18.30 l’incontro che chiuderà la giornata, dedicato alle relazioni amorose (omnia vincit amor…) nelle sue declinazioni più diverse, dal punto di vista di lui, di lei ma anche di tutti gli altri!

Una giornata particolare, dove i libri e le storie che stanno dentro, prima e dopo di loro, saranno – come sempre in libreria – i veri protagonisti, attraverso la voce di chi li scrive e di chi li pubblica, e per una volta anche di chi li legge. Gli incontri verranno condotti con leggerezza, senza pubblico seduto ad ascoltare: l’editore inviterà al dialogo fra autori e lettori, in un’atmosfera di amicizia e confronto aperto. Come in fondo l’editore crede dovrebbe sempre essere il rapporto con un buon libro.

 

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Torino che legge